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LA TORRE DI ASIAN  SPECIAL GUEST

 

 

 

 

La Torre di Asian, ideata e creata in Second Life, nel 2008, da Asian Lednev alias Arch. Fabio Fornasari è ora esposta al Museo del Metaverso, nella regione denominata Uqbar.

 

The Tower of Asian, conceived and created in Second Life, in 2008, by Asian Lednev aka Arch. Fabio Fornasari is now exhibited at the Museo del Metaverso,  in the region called Uqbar.

La Torre di Asian in Second Life (2009) di Philoméne Gattuso

 

 

La Torre di Asian è un progetto realizzato dall’architetto Fabio Fornasari.

In questo caso la Torre è stata concepita dentro l’ambiente virtuale e tridimensionale di Second Life, lanciato nel giugno del 2003 dalla società americana Linden Lab e nato dalla visione del fondatore, il fisico Philip Rosedale.

“ Un programma client gratuito chiamato Second Life Viewer permette agli utenti, rappresentati da avatar di interagire gli uni con gli altri. I residenti possono esplorare, socializzare, incontrare altri residenti e gestire attività di gruppo o individuali, creare partnership e perfino sposarsi e realizzare progetti o viaggiare e teleportarsi attraverso le isole e le terre che formano il mondo virtuale, i cui dati digitali sono immagazzinati in una griglia di server a San Francisco.

Il sistema fornisce ai suoi utenti (definiti "residenti") gli strumenti per aggiungere e creare nel "mondo virtuale" di Second Life nuovi contenuti grafici: oggetti, paesaggi, forme dei personaggi, contenuti audiovisivi, servizi, ecc. La peculiarità del mondo di Second Life è quella di lasciare agli utenti la libertà di usufruire dei diritti d'autore sugli oggetti che essi creano, che possono essere venduti e scambiati tra i "residenti" utilizzando una moneta virtuale (il Linden Dollar) che può essere convertito in veri dollari statunitensi e anche in euro dando vita ad un'economia interna continuamente monitorata.

Second Life è considerata una piattaforma ed un nuovo media per diversi settori, apprendimento, arte, imprese, formazione, musica, giochi di ruolo, media, diverse abilità, aziende, architettura, machinima e film di animazione ed altro e si avvale di strumenti di comunicazione sincroni ed asincroni integrando un motore di ricerca, un motore fisico, strumenti di presentazione e streaming video ed audio,un linguaggio di programmazione LSL interno Linden Scripting Language per dare vita agli oggetti, un sistema di trasmissione della voce, messaggistica istantanea, chat pubblica, minibrowser per il web e molto altro ed è costantemente in via di sviluppo” (tratto da Wikipedia).

Second Life è quindi un moderno spazio di sperimentazione grafica e sensoriale, in cui l’architettura può coinvolgere immagini, tempo, corporietà e sensi.

 

La Torre di Asian, rispetto ai tempi attuali, è un caso di progettazione virtuale: qui è stato progettato non solo uno spazio tridimensionale, così come è quello dell'abitare e quello del normale progetto di architettura, ma anche uno spazio dinamico, uno spazio che cambia nell'essere esperito.

In spazi come questi l'utente , tramite il proprio avatar, può definirne vari punti di vista, assolutamente diversi, in quanto ci si può relazionare a questo spazio attraverso una serie di definizioni, di vincoli e di possibilità - di accesso, di percorso, di spostamento nel percorrerlo - e quindi il progetto è strutturato attraverso tutta una serie di livelli di interazioni, di complessità che dipenderanno proprio dall'utente e dalle sensazioni che si sprigioneranno nel vivere questa dimensione.

La Torre di Asian ha acquisito la sua identità attraverso alcune fasi in cui l’architetto Fabio Fornasari aka Asian Lednev ha realizzato delle sperimentazioni confrontandosi con lo spazio virtuale e le immagini che in esso si creavano, nel tentativo di delimitare uno spazio immaginato.

 

Si possono individuare più livelli e caratteri di sperimentazione: sperimentazione grafica , confronto con nuovi strumenti progettuali tridimensionali per creare nuovi spazi immaginati, immaginabili, o inimmaginabili; progettazione utopica creata con mezzi digitali in cui già però è possibile confrontarsi;

opera multimediale , in quanto capace di suscitare il senso di un’esperienza totalizzante dell’ascolto, della lettura e della visione, giacché lo spazio della torre può contenere luci parole e suoni;

esperienza spaziale legata al tema “abitare le immagini” , abitare la rete, argomento sul quale Fornasari sta indagando con le sue ricerche sui concetti relativi al cosiddetto “mondo immersivo”. Qui le immagini “ sono costruite e abitate e si costruisce sotto i propri occhi ”.

 

La Torre in Second Life non ha avuto sempre una sede fissa ma è caratterizzata anche dal fatto di essere itinerante: si sposta da sim a sim. Attualmente ha alcune collocazioni in alcune lands di Second life: Kublai e Museo del Metaverso. Il suo nomadismo è una delle sue caratteristiche, tale da renderla come una “installation art” , così la Torre “ assume caratterizzazione specifiche in relazione del luogo nel quale si va a collocare. Questo non in una dimensione di dialogo con le forme preesistenti, con le architetture o le ambientazioni “locali” ma in una dimensione narrativa: sviluppa il proprio carattere in relazione alle caratteristiche “sociali” dell’ambiente dove si colloca.” (Fabio Fornasari).

 

La Torre è fatta, dunque, di due “pelli”, due involucri traslucidi, ed è all’interno dell’involucro più interno che l’avatar può lasciarsi cadere, vivendo la sensazione della caduta lenta nel tempo in quel determinato spazio.

I due involucri inizialmente erano caratterizzati dal fatto che su di essi erano “scritte” frasi prese dal Romanzo Collettivo, come se la Torre fosse un lungo “rotolo” su cui erano scritti i capitoli del romanzo: in questo esperimento di scrittura collettiva la Torre finisce per essere vista come uno spazio di incontro di immagini e parole e come una sorta di diapason (diapafon) che aumenta la potenza delle parole.

 

Alla domanda su come nasce La torre di Asian, l’architetto Fornasari così risponde: “In qualche modo potrei dire che è l’immagine di un mio stare nella rete e nel mondo sintetico di Second Life e altri luoghi. Un mio modo che nasce inizialmente come il punto di arrivo di un mio pensiero sulla “fisica” e sulla “natura” di second life. Presentata come spazio performativo all’interno di una galleria mono-opera in Second Life, la Greenfield Room, è diventato un luogo di attivazione delle percezioni all’interno del metaverso, un luogo di incontro e di condivisione di tempo, incorporando al suo interno lo spettatore. Ora la torre la si può leggere accarezzandone le superfici con il proprio avatar, risalendo le pareti istoriate. Non è uno spazio contemplativo ma uno spazio dell’azione.

 

La ricerca di una natura in second life è un viaggio all’interno di qualcosa di originario, di una origine condivisa o condivisibile. (…)

E anche: Cosa significa cercare una natura o sperimentare una dimensione fisica in rete?

luogo di relazioni, di narrazione, di attività creativa in quanto spazio per il Romanzo Collettivo : la torre è luogo di metacreatività, di immaginario, è un’esperienza spaziale che si è fatta comunità e romanzo, e nasce anche dall’unione tra l’idea architettonica e l’idea della scrittura di un romanzo, romanzo che è stato scritto in Second Life da un gruppo di avatar/scrittori durante incontri settimanali, i quali hanno preso come spunto per la realizzazione dell’opera scritta l’esplorazione del mistero su come fosse sorta la Torre di Asian nel Metaverso;

Significa cercare quegli elementi che riproducono una condizione specifica di un luogo che prescindono da una intenzione di azione dell’uomo (avatar). Come dire cercare quel qualcosa che è imponderabile, che chi ha progettato la piattaforma non ha progettato ma che comunque ha trovato qui il suo luogo.

 

La dimensione del romanzo intesa come scrittura tridimensionale e verticale è la condizione della scrittura condivisa a partire proprio da quella esperienza che richiamo: lasciarsi cadere all’interno dello spazio della torre in una dimensione di condivisione di esperienze.

 

 E’ in questo modo che la torre ha incorporato e si è incorporata nella scrittura di Azzurra Collas, di MacEwan Writer, di Aldous Writer di Atma Xenja, di Deneb Ashbourne, di Sunrise Jefferson, di Piega Tuqiri, di Susy Decosta, di Alzataconpugno, di Titty Thor e di Margye”. (armandoadolgiso.it) Infine, la Torre si Asian può essere colta anche nella visione archetipa del monolite infisso nel suolo virtuale del metaverso, a testimoniare ancora una volta la necessità primigenia dell’uomo di dare forma allo spazio dove abita, di modellare lo spazio in cui vive, si esprime, interagisce con gli altri e con il territorio, in questo caso il territorio tridimensionale virtuale, in cui però è possibile sperimentare direttamente fenomeni e interazioni che prima alcune discipline confinavano nella regola.

Nello spazio virtuale l’uomo può avere numerose esperienze spaziali, a partire per esempio da un'esperienza che ha un rapporto dimensionale usuale - ad esempio essere in una stanza e vedere quella stanza e muoversi in quella stanza così come nella realtà nota ci è permesso - ma la propria figura può anche assumere altre dimensioni, diventare una particella e muoversi in un percorso di flussi, oppure essere infinitamente grande all'interno di mondi simulati.

 

Successivi esperimenti sulla Torre ne hanno modificato non la forma e l’idea di base, ma i colori e la texture, cosicchè la torre ha in un certo senso subito anche successive “mutazioni di pelle”, pur continuando a spingersi in altezza fino a rimanere avvolta dalle nubi del cielo del metaverso.

 

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