Giovedi 21 maggio si è tenuto l'incontro con Giovanna Cerise, che si è rivelato un interessante confronto sull'arte dei mondi 3D, incontro documentato dal video qui linkato.
Sono partita da una citazione, per affrontare una discussione sullo stato dell'arte nei mondi paralleli: "C'è un virtuale nel reale, ma ancora di più un reale nel virtuale." M.R.M.
Non amo l'aggettivo "virtuale", né riferito ai mondi 3D, né riferito alla creatività che dal 2005 si è sviluppata in questi mondi, ma la citazione non si riferisce particolarmente, né ai mondi, di cui l'autrice non conosce direttamente alcun aspetto, tantomeno all'arte (o creatività) sviluppatasi e cresciuta all'interno di questi ambienti immersivi. E' un pensiero esplicitato in parole, riferito all'attività svolta da me e dagli artisti al Museo del Metaverso, di cui cui qualche volta riferisco all'autrice.
Non amo la parola "virtuale", perchè essa dà il senso di qualcosa non ancora manifestatosi, qualcosa che ancora deve accadere, mentre le opere di questi creativi sono talmente manifeste, da risultare persino invadenti a volte, date le caratteristiche immersive del mezzo in cui vengono depositate. Sono lavori creati con software complessi. che richiedono tempo, competenze tecniche specifiche, conoscenze, pensieri ed uno stato emozionale permeabile.
Quindi non si capisce perché nessun critico voglia conoscere questi creativi, anche solo per stroncare il loro lavoro, potrebbe non solo essere proficuo per loro stessi, convincendoli a cambiare strada, pur continuando a lavorare in ambito digitale, ma potrebbe anche svelare un mondo sconosciuto e pensieri nuovi.
L'ultima parte dell'incontro nel video non compare, perché, in verità, questa volta è stato complicato seguire la discussione e anche lo streaming; tuttavia nell'ultima parte della lunga serata, Daniele Constantin alais Daco Monday ha avanzato una proposta interessante, sulla quale avremo modo di tornare a riflettere anche nei prossimi appuntamenti.